Journal of Plastic Dermatology 2017; 13, 1
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Case Report – Sindrome di Nicolau del viso conseguente a filler di acido ialuronico
La sindrome di Nicolau 3-7 – anche conosciuta
come embolia medicamentosa della cute ovvero
embolia iatrogena della cute – è una rara compli-
canza descritta la prima volta nel 1925, dovuta
alla somministrazione intramuscolare e/o sotto-
cute di farmaci, si manifesta con necrosi della
pelle e dei tessuti sottostanti.
Le segnalazioni sono conseguenti all’iniezione di
diversi tipi farmaci come penicillina, antinfiam-
matori non steroidei, corticosteroidi, anestesia
locale, vaccinazioni nei bambini, ma anche filler
di acido ialuronico e grasso autologo.
La fisiopatologia di quest’evento non è ancora
chiara, ma le ipotesi suggerite sono una stimola-
zione delle terminazioni nervose simpatiche,
un’occlusione embolica dei vasi sanguigni, il
blocco nella sintesi di prostaglandine, un’infiam-
mazione o una compressione meccanica dei vasi.
La sua insorgenza può essere anche tardiva dopo
iniezioni di mesoterapia.
Sono numerose le segnalazioni di embolia medi-
camentosa cutanea provocata da filler di acido
ialuronico o tessuto adiposo 3, 6, 7.
Il caso che riportiamo presentava i sintomi clinici
tipici della Sindrome di Nicolau, nella zona a
rischio di questi eventi avversi. Il danno della
cute può essere stato provocato, in questo caso,
dall’embolizzazione diretta dell’arteria angolare
con compromissione anche dell’anastomosi
controlaterale. Un’altra evenienza potrebbe esse-
re data non dalla ostruzione diretta del vaso, ma
dalla sua compressione per eccesso di sostanza
iniettata reiteratamente.
In questo caso, dal momento che i sintomi sono
immediati (pochi secondi o minuti con compar-
sa di sbiancamento, dolore intenso), la sommini-
strazione di ialuronidasi avrebbe già potuto bloc-
care la comparsa della necrosi o ridurne la gra-
vità. Il non intervento ha determinato l’evoluzio-
ne del quadro clinico.
Abbiamo trattato la paziente, che è giunta alla
nostra osservazione tre giorni dopo l’incidente,
con terapia sistemica per ridurre l’infezione, l’in-
fiammazione e i danni necrotici. La necrosi tissu-
tale ha come esito la cicatrice atrofica, l’asimme-
tria del tessuto, e un danno permanente.
Abbiamo ritenuto necessario utilizzare la tecnica
del plasma ricco di piastrine, per favorire una
cicatrizzazione più rapida e ridurre gli esiti cica-
triziali, come peraltro già riportato in letteratura 7.
I fattori di crescita piastrinici, in particolare il
Platelet derived growth factor (PDGF), TGF-Beta,
VEGF, EGF,e FGF sono sostanze biologicamente
attive nel promuovere la riparazione tissutale, nel
controllare la chemiotassi, la proliferazione cellu-
lare, l’angiogenesi, la formazione di nuova matri-
ce extracellulare e il rimodellamento del derma.
Il PRP è particolarmente efficace nella stimolazio-
ne e nella guarigione delle ulcere necrotiche,
riducendo notevolmente i rischi di cicatrizzazio-
ne correlati ai danni vascolari da iniezione di
acido ialuronico 7.
Dalla nostra esperienza nell’utilizzo del PRP in
varie patologie cutanee, abbiamo ritenuto di
effettuare un trattamento immediato, e uno dopo
tre mesi per migliorare l’atrofia cicatriziale.
Sembrerebbe quindi che il trattamento della
Sindrome di Nicolau con terapia sistemica per il
controllo dei sintomi infettivi e infiammatori, e
con il PRP per la completa restitutio ad integrum
della cute possa essere un protocollo adeguato
nell’affrontare questa evenienza.
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